Rane nel pozzo
In questa torrida estate i ruscelli mostrano denudate le ossa di pietra sul greto.
Ardono di sete i campi di stoppie fumanti. La pelle della terra tutta una piaga d'arsura, rifugio di neri scarabei impazziti al sole.
Sotto l'ombra di un gelso solitario un trillare di cicale.
Vicino il tondo balcone del vecchio pozzo, affacciato sul fresco mondo delle affioranti nostalgie. Riflesso sullo specchio del fondo il mio volto infantile, accanto una luna nottambula e gli occhi amati a me cari.
Quell'acqua è ancora li ferma da sempre.
Dal secchio appeso alla sfilacciata corda traboccano liquidi pezzi del mio cammino. |
Coriandoli Ho voglia d'infilarmi dentro la tua pelle. Desidero coprirmi del tuo selvaggio aroma, inalare il tuo godimento, sciogliere i tuoi umori. Soffierò sulle fiamme della passione, per ardere in un unico rogo d?amore. Sparse le ceneri irrorare gli orti di nuova fertilità. Freschi germogli di rugiada per il rinnovamento degli animi umani. Linfa e vigore per i fiori appassiti. Gerbere di piacere da sfogliare disseminando i petali in aria. Coriandoli d'amore per il carnevale della vita.
Controcanto
Lo sai, mi è successo cinque anni fa' quando il mio angelo è volato in cielo..quando l'angoscia lega il respiro e vorresti lanciar coriandoli belli come i tuoi, pochi, ma giusti per la circostanza.
Ci ho provato per un po' per scaricar disagio profondo che dentro sbatte con violenza contro pareti interne della mia cocciuta ingenuità.
Cosa passano gli anni se non s'impara nulla...
Perchè credere alla Luna vestita del dì di festa e aspettare il Sole come orologio d'oro dato in regalo per un attimo in silenzio...
La Vanità vestita da megera mi ha fatto un brutto scherzo.
Io fantoccio di pensieri infrangibili insisto ad essere cristallo trasparente lucidandolo di tanto in tanto per renderlo brillante al momento giusto.
Arriva quell'istante, suonano campane nei sensi e nel cervello e...crac... tutto si frantuma e mi ritrovo a raccoglier pezzi che non si ricompongono e "coriandoli" a soffocar la gola arsa... e... così muta ricompongo una preghiera gonfia di lacrime e d'amore
MARESA BAUR
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La mia isola
La mia isola ha tanti fari. Si avvicinano sicuri gli uccelli marini, pescatori e marinai da lontano la riconoscono. Le rotte delle navi sfiorano le coste di scogli frastagliate e di spiagge assolate. Si arenano sulla sabbia i messaggi in bottiglia, hanno dentro l'eco della terrena esistenza. Racchiudono sofferenza, felicità, sensazioni, stimoli per la nostra solitudine. Un fanciullo birichino riscrive i messaggi riposti nel vetro li lancia a largo. Contengono amorose risposte affidate alle onde del mare.
L'isola accende all'alba i suoi alberi verdi, riprende il suo ciclo vitale, al tramonto la carezzano calde brezze. Ma solo nell'oscurità della notte i suoi fari illuminano le menti.
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Il mercato dei cieli Sono andato al mercato
per comprare un po? di cielo.
Non volevo il solito cielo
ma qualcosa di diverso,
nuovo, fresco, attuale.
Nel bazar mi mostrano,
cieli di ogni tipo,
di ogni forma e colore.
"Vuole un cielo azzurro,
trasparente, signore?"
"Preferisce uno di quei cieli
con le stelle bianche appena
spente dal sole, o uno di
stelle brillanti al crepuscolo?"
Potremmo riservagli,
proprio per lei,
un cielo ricco di nuvole bianche,
o grigie, quasi scure,
elettriche e tuonanti.
I modelli velati di nebbia,
di pioggia o di sabbia in tempesta,
danno altre sensazioni.... Oppure questo,
appena dipinto
dalle mani sensibili
di un pittore naif ?
Affido la decisione al mio istinto,
all'umore del momento.
Oggi, però, mi hanno ingannato.
Al mercato mi hanno venduto
un cielo scarlatto, imbrattato,
farcito di bombe.
Cercavo la vita,
mi hanno incartato
un cielo di morte..
29.03.03 Controcanto UN BOTTONE DI CIELO VISTO DAL CRISTALLO DI UNA TERSA VETRATA, STRIATO DI CIRRI SFUMATI NEL PALCOSCENICO DELLE EMOZIONI GRATUITE.
RIMANGO SDRAIATA ASSOPITA SCALDATA DA BRACCIA RIMASTE INCOLLATE SUL MIO CORPO.
GUADAGNO L'ESTASI CON L'ANSIA TREMENDA DELL'ABBANDONO E MORDO LA SABBIA DI CUI SIAMO FATTI
IO...LUI... E... GLI ALTRI MARESA BAUR
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