"Scrivere, non per cambiare il mondo, ma per accendere le micce delle rivoluzioni nell'intimità del pensiero"
 

Poesie

Complice un tango

Complice un tango

 

Le punte delle scarpe si toccano,

dipingendo a terra  spirali

intrecciate dalla melodia

di un complice tango.

 

S'avvita ad ogni passo il respiro

racchiuso in una bolla

dove l?aria gronda di passione.

Le luci si spengono

sotto la luna che illumina

il mare tremolante. 

Lievi come le onde

sopra uno scoglio liscio

si sfiorano le caviglie

si fondono le ombre 

nell'abbraccio della musica.

 

Le gambe febbrili

inventano piroette senza fine

striscianti sulla milonga

abbandonata al mantice

d'una fisarmonica

struggente di dolore.

 

Dal fondo dell'anima

si sprigionano sferzate di vita

mentre i  corpi si stringono più forte

posseduti  d'ebbrezza .

 

Ad occhi chiusi 

il profumo della pelle è più pungente

dietro i lobi delle orecchie

mettendo in imbarazzo le note

che da lì penetrano

divorando

a morsi interi

la tristezza.

 

Pietro Barbera

Trapani, 21.06.2008

 

Inserita il 21/06/2008
Poi andavi oltre

Poi andavi oltre

Sembrava di aver già tutto
quando annegavo le mie mani
dentro i tuoi fianchi,
rubando respiri accartocciati
sulla tua nuca.

Ma tu mi davi di più.

Come un fiume in piena
riversavi le tue acque
gorgoglianti e furiose
sul mio corpo,
argine e diga per i tuoi
flutti impetuosi.

Poi andavi oltre.

Mordevi la coda dei miei pensieri
rigirandoli verso i tuoi
in un groviglio di gioia
fusi
in un unico brivido
sulle nostre spine dorsali.

Un istante mai spirato
a cui ci aggrappiamo
per squarciare  ogni velo di noia
aprendo spiragli di luce
perpetui
per il nostro cammino.

Pietro Barbera
 

Inserita il 01/02/2006
Chi ti credi di essere...

 

BUON  NATALE 2005

Chi ti credi di essere

                                                                                                     

È la notte                                                                                              

che mi attraversa nel sonno

a darmi la forza

sciacquando la frenesia del giorno. 

 

Nel sogno

metto le ali e vado su

fino a non vedere più

la miseria umana.

Tutti i giorni condivido il Natale

e i piedi dei suoi alberi

con  i bambini del mondo.

 

Non oso neanche immaginare la tristezza,

l'annego nelle acque del mare

dove con un solo sguardo

tocco tutte le striature

del fondo di sabbia.

 

Muoio, mi rialzo e cammino

più ostinato di un Don Chisciotte:

domo i mulini

cambiandogli il vento

a mio piacimento.

 

Le mie guerre le combatto                                                                  

con tutte le armi possibili

e la pace arriva sempre al risveglio,

tutte le vittime si dileguano

nei meandri della vita.

 

Un giorno  ho persino giocato

a dadi col tempo,  battendolo.

Stizzoso lui mi disse:

'Solo ai veri poeti è dato vincermi!

Chi ti credi di essere.'

 

Pietro Barbera

 

"Controcanto"

UNA VECCHIA BAMBINA INNOCENTE...


CHI TI CREDI DI ESSERE...
FORSE
NESSUNO
NEMMENO UNA PALA
DI QUEL FAMOSO "MULINO".

iL TEMPO E'  NEMICO
MORTALE
DI CHI COME ME VERSA LACRIME
OGNI GIORNO PER INFIAMMARE
ANIMI
INDIFFERENTI
SOPITI ED ARIDI.

IO, MODERNO DON CHISCIOTTE
ADORO LE 
TENERE
PROFONDE FOLLIE,
UTOPIE DISPERATE
E UMILE SCRIVANA
INSISTO A
SOGNARE
A SCRUTAR LE COSCIENZE
AD OFFRIRE SU UN PIATTO
INVISIBILE DURE
ESPERIENZE, LOTTE,
AUDACIE IMPOSSIBILI
LA MIA INGENUITA'
IL MIO
SFRENATO CORAGGIO
NEL CREDERE SEMPRE
NEL DOLCE BAMBINO CELESTE

IO,
COMUNQUE, VECCHIA
BAMBINA INNOCENTE.


MARESA  BAUR

Inserita il 24/12/2005
A Gonfie Vele

Poesia in copertina dell'omonimo Libretto " A Gonfie vele" -edizione gratuita in distribuzione per l'America's Cup a Trapani, 29 sett-10- ott.2005.

A Gonfie vele

A vele spiegate navighiamo
al largo,
solchiamo i mari
dalle profonde fantasie.

Il tuo amore spinge,
soffia, tende le vele
e mi porta lontano
dove più forte spira
il vento di scirocco.

Affronto le onde dalle
bianche criniere
sobbalzando
tra scintille d'acqua.

Nella bonaccia mi riposo.

L'urlo del mare 
penetra nella mia mente,
come i tuoi occhi
entrano nella mia anima.

Naufrago nel tuo sguardo,
poi riaffioro, mi rigiro,
affondo, galleggio ancora,
nuoto nelle tue acque
dal profumo di alghe.

Nel blu delle tue profondità
sbricioli ogni mio ardore,
lo sciogli e infine lo liberi
in rinnovato desiderio.

Pietro  Barbera

Versione inglese, tradotta da Carl Freeman

 Running before the wind  (*)
 
Running before the wind
   we plough imaginary seas,
Furrowing the billows,
   sounding the depths.
 
Your love wells up, pauses,
   balloons the canvas,
Whisking me afar,
   where the sirocco blasts.
 
Affronting white-capped waves,
   surging through sparkling spray,
I drift when the sea's becalmed.
 
The ocean's roar invades my mind:
   your eyes penetrate my soul.
 
I drown before your gaze,
   rise again, twist, sink,
   float once more,
Navigate your currents
   redolent with seaweed.
 
In your blue depths
   my passions dissipate.
You refresh and
   then release them
   as new desire.
 
You've made of me
   a weathered sea dog
Running before the wind,
  confident in stormy waters.


(*) Per libera scelta da parte dell'autore, il titolo scelto, solo per affinità musicale, e riportato nel libretto è:

Sailing in the wind.  Un vezzo poetico che i lettori anglosassoni mi perdoneranno.....

Ho il piacere di riportare il "controcanto" spontaneo di Maresa Baur a questa mia poesia.

Le onde dalle bianche criniere...
 
ricamano frementi il mare
ed io nascondo lì
la Passione che urge in me
non solo per un Amore agognato,
ma per le infinite emozioni passate
che vorrei continuare a provare
raccogliendo quel piccolo sasso dimenticato
lucidato dal tempo che  per sempre
racconterà la sua storia
sulla battigia umida
delle speranze innocenti.
 
MARESA  BAUR

 

Inserita il 21/09/2005
Primo giorno di scuola

Primo giorno di scuola

A settembre comincia la scuola.
A Beslan,  tra le betulle  dell'Ossezia,
le mamme rovistano il fondo dei borsellini
per comprare le matite e i quaderni
dove i figli scriveranno le loro storie.
Storie di vite semplici, domestiche,
come i giorni dei giochi in un cortile,
arrampicati alla pertica d'una palestra
o vissute dietro le finestre di gelo
a sognare il caldo dell'estate
sciogliendo palle di neve tra le mani.

Leggeranno nei libri di scuola
le gesta d'uomini audaci e impavidi
potenti e tracotanti 
che hanno torturato i nemici,
massacrato, stuprato, seppellito
e  liberato altri uomini.

Sapranno di  martiri, d'infamie e di barbarie,
di rivoluzioni annegate nel sangue dei padri,
di scempi in nome della giustizia.

Sapranno di che é fatto l'uomo.

Quell'uomo che canta l'amore
imbracciando un Kalashnikov,
quello  che da fiato alle trombe
per mettere in scena la melodia della guerra,
quello che usa le parole persuasive
arringando la folla con le menzogne.

Sentiranno i passi opprimenti della storia
venirgli incontro a grande velocità,
nel plumbeo rimbombo degli scarponi ceceni
tra i silenzi disperati,
nell'eco assordante degli ordigni
che sbrindellano le pareti della speranza.

Non leggeranno più la storia quei bimbi.

Oggi l'hanno scritta
col sangue
sui loro nudi cadaveri.

 

In memoria dei bambini morti nella scuola di Beslan
(400) in un attentato di terroristi ceceni.
Trapani, 4 Settembre 04

Ho il piacere di riportare il "controcanto" spontaneo di Maresa Baur a questa mia poesia.

Vite in boccio allo sbaraglio.
 
 
Sono vecchi i bambini di oggi
destinati all'ascolto guidato
Movimenti e sorrisi meccanici
Burattini nervosi.
 
Video-tutto in azione
gomitoli srotolati soltanto
con il bandolo appeso ad un chiodo
vite sparse senza ragione
voglie uguali a quelli di prima
pungolati continuamente
quasi mai per decidere
se sia meglio accarezzare colori
o rovistare nel portavalori.
 
MARESA  BAUR
 
 

 

Inserita il 10/09/2005
Pag. 2  di 9
 
-

Poesia da 6 a 10 di 44

 
©2005 - Pietro Barbera. All Right Reserved.